Indo-sasanidi

Moneta di Ormisda I, rinvenuta in Afghanistan.
Moneta del kushansha indo-sasanide Varhran I (inizi IV secolo).

Gli Indo-sasanidi, Kushano-sasanidi o Kushansha (anche Indo-sassanidi) è un termine storiografico utilizzato dagli studiosi moderni per indicare un ramo dei Persiani sasanidi che stabilirono il loro dominio in Battria durante il III e il IV secolo d.C. a spese dei Kushan in declino. Nel 225 d.C. conquistarono ai Kushan le province di Sogdiana, Battria e Gandhara. I Sasanidi istituirono dei governatori per l'Impero sasanide, che coniarono la propria moneta e assunsero il titolo di Kushanshas, cioè "Re dei Kushan". Essi sono talvolta considerati come un "sottoregno" all'interno dell'Impero sasanide. Questa amministrazione continuò fino al 360-370 d.C., quando gli Indo-Sasanidi persero gran parte dei loro domini a causa dell'invasione degli Unni Kidariti, mentre il resto fu incorporato nell'Impero imperiale sasanide. In seguito, i Kidariti furono a loro volta soppiantati dagli Eftaliti. I Sasanidi riuscirono a ristabilire una certa autorità dopo aver distrutto gli Eftaliti con l'aiuto dei Turchi nel 565, ma il loro dominio crollò a causa degli attacchi arabi a metà del VII secolo.

I Kushansha sono conosciuti soprattutto attraverso le loro monete. Le loro monete sono state coniate a Kabul, Balkh, Herat e Merv, a testimonianza dell'estensione del loro regno.

Una ribellione di Hormizd I Kushanshah (277-286 d.C.), che emise monete con il titolo di Kushanshahanshah ("Re dei re dei Kushani"), sembra essersi verificata contro l'imperatore contemporaneo Bahram II (276-293 d.C.) dell'Impero sasanide, ma fallì.


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